Sinossi
Sei bozzoli di preziosa seta esistenziale. Sei fili tesi dal destino. Sei racconti intorno al tempo, alla guarigione, al fato. Sei racconti tessuti in una Tokyo sfolgorante di luci notturne e pulsante di vita. Tutti feriti, chi da un trauma infantile, chi da un abbandono, chi da una storia d’amore tormentata, i protagonisti si sono chiusi in un guscio che li protegge ma insieme li separa dal mondo. Le loro esistenze sembrerebbero destinate a scorrere per sempre senza direzione, senza senso, senza sorprese, quando, improvvisa, si manifesta una possibilità di cambiamento radicale, la speranza di un rivolgimento. Ed ecco che sensazioni dimenticate si affacciano di nuovo limpide alla memoria, rimettendo in moto la ruota del tempo, della vita. Lo sguardo di Banana Yoshimoto, innocente e implacabile come una divinità infantile, si posa sui suoi enigmatici personaggi per raccontarne il disagio, l’angoscia, la liberazione, traducendoli in quel suo stile acerbo e sapiente che ne ha fatto in pochi anni una scrittrice amata in tutto il mondo.
Autrice
Mahoko Yoshimoto è nata il 24 luglio 1964 a Tokyo. Dopo il diploma in arte e letteratura preso nel 1987 presso la Nihon University in Tokyo, Mahoko assume lo pseudonimo deliberatamente androgino di “Banana” ed inizia la carriera di scrittrice. Già nel 1988, con la pubblicazione di “Kitchen” il nome di Banana Yoshimoto balza agli onori della critica letteraria; per questo romanzo d’esordio, infatti, le viene assegnato il premio Kaien per gli scrittori esordienti nel Novembre 1987 ed il premio letterario Izumi Kyoka nel Gennaio 1988. La semplicità, almeno apparente, dello stile viene compensata dalla forte carica polemica (e politica) e dai temi, anche scabrosi, che vengono affrontati con la massima disinvoltura.







